La mia intervista al Foglio sullo stato di svilimento del centro storico da parte della Giunta Gualtieri:

Vengo spesso contattato da residenti del I municipio che pur avendo votato per il sindaco Roberto Gualtieri, e cioè a sinistra, ora guardano a destra. Contro le politiche ideologiche dell’amministrazione comunale. Mi contattano imprenditori, famiglie nobili, oltreché associazioni. Non farò nomi e cognomi. Ma sono persone che non ci hanno scelto eppure subiscono, adesso, lo svilimento del centro, lo smantellamento dei posti auto. Del resto anche nel Pd, i più saggi se ne sono accorti.

Mi riferisco a Trombetti. Che forse, parlando al vostro giornale, ha tirato fuori la sua natura d’origine. E’ tornato alla base, per così dire. Io e Yuri abbiamo lavorato insieme. Lui era il capogruppo di Forza Italia del centro storico e io lo stimo anche in virtù della sua antica e comune militanza nel centrodestra. In qualche modo, il suo più che un rinascimento è proprio un ritorno all’origine. Forse un ritorno all’ordine, come Picasso, dopo il periodo rosso. Battute a parte, Yuri continua a sperare che il suo partito segua il buonsenso e non scelte ideologiche e di immagine.

Gualtieri toglie i posti auto per i residenti. Con la solita visione impositiva e contraria al dettato costituzionale della proprietà privata. Senza considerare un altro aspetto. A parole, la giunta Gualtieri tutela i diritti dei residenti del centro. Poi però fa di tutto per favorire la gentrificazione e l’orrendo urbano. Mi riferisco ai negozi di souvenir fatti in Cina, e venduti da stranieri. Orribili. Tutto ciarpame che non ha alcun legame con Roma. In ogni caso non si svela il mistero di come facciano a pagare affitti carissimi con negozi sempre vuoti che vendono merce di infima qualità ed estetica. Da romano, oltre che da politico, mi domando come possano chiamarla città dei 15 minuti. Roma è la città dei 45 minuti, semmai. Il tempo medio che a un romano occorre, peggio se residente, per trovare parcheggio in centro. Non è una questione personale. Se parliamo di ambientalismo, ideologia che orienta le scelte del comune, posso dire che io per primo, da dieci anni, possiedo un’auto elettrica, una Zoe Renault, e, a maggior ragione, voglio dire che sono contrario alle forzature ambientaliste. Anche perché se non si rafforza l’intermobilità, se non si potenzia il servizio elettrico locale, non si possono togliere le auto.

Riconoscono in me e nel consigliere di FdI Stefano Tozzi la destra del buonsenso. In altre parole, il riformismo come argine al massimalismo piddino. La sinistra conferma il vizio, senza aver perso il pelo, di educazione maoista del popolo. Sono maoisti perché inibiscono il possesso dell’auto, impongono bici elettriche e monopattini senza vere ciclabili, bus pubblici e parcheggi di scambio.

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Sinistra Ztl in crisi, residenti subiscono svilimento del centro

Category: AttualitàNotizie
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