Mentre i gufi della sinistra parlano di ritardi e irregolarità, la maggioranza ha approvato alla Camera la prima lettura della terza legge di bilancio del Governo Meloni.
Insieme al Ministro Giuli e ai sottosegretari Mazzi e Borgonzoni i risultati ottenuti per la cultura sono stati molteplici: sono stati stanziati 3 milioni di euro annui, a decorrere dal 2025, dell’autorizzazione di spesa destinata alla realizzazione di una campagna nazionale di scavi archeologici nei parchi archeologici nazionali; il finanziamento di 1 milione di euro, per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027, del Fondo per il restauro e per altri interventi conservativi sugli immobili di interesse storico e artistico; sono stati dedicati fondi per lo spettacolo dal vivo, rispettivamente per la tutela e la valorizzazione dei carnevali storici con riconosciuta identità culturale, per il sostegno al settore dei festival, dei cori e delle bande musicali e 8 milioni per le fondazioni lirico-sinfoniche. In più – grazie ad un lavoro condiviso con le opposizioni – sono stati approvati 1 milione all’anno su teatro sociale e 500 mila euro per il teatro in carcere.
Con un emendamento in Commissione a mia prima firma, abbiamo perfezionato il Tax credit con la modifica della norma che prevedeva la possibilità per lo Stato di acquisire una quota dei diritti sulle opere cinematografiche e audiovisive che beneficiano dell’agevolazione. Con questo voto, insieme al Sottosegretario Borgonzoni, abbiamo dato come Parlamento un nuovo segnale di attenzione e di chiarezza a tutti gli operatori del settore e fatto un passo in avanti per un Tax Credit sempre più equo ed efficiente. Infine, è stato approvato un ordine del giorno a mia prima firma volto a istituire un credito d’imposta dedicato alle imprese di spettacolo al fine di promuovere una distribuzione più diffusa sul territorio nazionale di spettacoli di musica dal vivo e di favorire il pubblico nella partecipazione, nonché al fine di sostenere la valorizzazione degli artisti, alle imprese di produzione e organizzazione nonché di distribuzione di spettacoli di musica dal vivo e a incrementare i fondi per l’editoria, anche per l’informazione in materia culturale.
Con gli ordini del giorno Amorese e Matteoni, poi, in vista dei prossimi provvedimenti abbiamo indirizzato il Governo a escludere le Fondazioni lirico sinfoniche, i teatri nazionali e di rilevante interesse nazionale dal blocco del turn over e di portare avanti incentivi per la ristrutturazione e l’ammodernamento di impianti dedicati allo spettacolo dal vivo, data anche la necessità di un riequilibrio territoriale, con particolare riguardo alle zone meno servite e al Meridione.
Con Meloni e Giuli, e i sottosegretari Mazzi e Borgonzoni, stiamo portando avanti grazie anche al Dl Cultura – la “rivoluzione dolce” nel campo culturale.