Il ministro Giuli ha delineato delle linee d’indirizzo di grande visione e scenario. Bene la rivendicazione dei grandi progetti portati avanti da Sangiuliano come l’Albergo dei Poveri o il Museo del Ricordo, a dimostrazione del riconoscimento dell’ottimo lavoro fatto dal ministro precedente.
Abbiamo apprezzato il riferimento a una cultura non di egemonia ma di sintesi – con importanti riferimenti a Olivetti e Portoghesi, di cui condivido pienamente la visione dell’architettura che è la stessa che Giuli ha ripreso come modello filosofico culturale da perseguire – all’Intelligenza Artificiale, alla valorizzazione degli archivi e delle grandi mostre. Condividiamo in pieno, poi, la lettura stratigrafica della Crypta Balbi, in particolare con il riferimento al contesto del ‘900 e a un Museo del terrorismo che noi più volte abbiamo proposto.
Importante infine il passaggio e il riconoscimento della cultura alta e popolare della rievocazione storica, così come i carnevali storici, i cori e le bande – tutti fondi che sono stati triplicati dall’inizio della legislatura – e sulla semplificazione dei meccanismi autorizzativi dei prestiti, che sarà presente nella legge quadro ‘Italia in scena’.