Sul ring di Carini e Khelif non c’era spirito olimpico ma l’ideologia woke. E’ stata dimostrata la superiorità muscolare dell’atleta algerina, come già mostrato da numerose testimonianze. Bene ha fatto l’atleta italiana a ritirarsi. Auspichiamo la protesta formale del Coni a difesa dello spirito olimpico.

La ricerca scientifica ha più volte rilevato le differenze genetiche tra uomo e donna in molte parti del corpo, dall’encefalo all’apparato muscolare. In uno studio pubblicato su BMC Medicine dal Weizmann Institute of Science di Israele si contano 6.500 geni espressi in modo differente. Nell’apparato muscolare delle donne, ad esempio, dominano le fibre muscolari di tipo I, lente e ossidative, caratterizzate da elevata resistenza agli stati di fatica e bassi picchi di forza, che predispongono a migliori prestazioni di resistenza, mentre al contrario, gli uomini, possiedono una maggiore quantità di fibre muscolari di tipo IIa, rapide e ossidative, capaci di produrre picchi maggiori di forza e maggiore potenza, caratteristiche decisive in uno sport come la Boxe. Ad evidenziare queste differenze ci sono state anche numerose dichiarazioni di atlete che si sono già scontrate con la pugile transgender algerina che hanno detto di essersi sentite come delle sparring partner di uomini.

Se da una parte i principi dell’olimpismo mirano a garantire equità e inclusività, scelte come questa falsano la competizione, bruciano anni di sacrifici e mettono a rischio la salute delle atlete.

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In match Carini-Khelif nessun spirito olimpico

Category: AttualitàNotizie
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