L’animazione italiana dispone oggi degli strumenti finanziari necessari per competere sul mercato europeo e internazionale con un indotto industriale sempre più improntato sulla co-produzione europea e uno share del partner europeo che va dal 20 al 40% del budget di produzione. L’animazione è il comparto industriale più forte nel soft power. In un momento storico come questo in cui ci chiediamo com’è possibile che a tanti ragazzi certi valori non siano arrivati o forse sono stati trasmessi nel modo sbagliato, come sistema Italia produciamo serie di animazioni che sono dedicate ai bambini attraverso le quali trasmettiamo i valori più importanti, quello che vorremmo fosse il mondo in futuro, quello che vogliamo che i giovani imparino, dal rispetto verso la donna a quello per la natura. Nel parere sul testo unico sui servizi media audiovisivi abbiamo introdotto come Parlamento uno specifico riferimento alle sottoquote di animazione e nella missione in India portata avanti con il soft power club siamo stati capofila nella diplomazia dell’audiovisivo. La crescita del numero e delle dimensioni degli studi d’animazione fa aumentare anche la richiesta di figure specializzate capaci di lavorare nelle varie fasi della pipeline di un prodotto d’animazione. Come Parlamento stiamo esaminando ora l’istituzione della filiera tecnologica – professionale nella scuola, strettamente connessa ai mestieri dell’innovazione digitale – come l’animazione 3D.Abbiamo rafforzato anche il comparto dell’alta formazione artistica, in cui rientrano centri di eccellenza come lo IED e il RUFA. La formazione superiore nell’audiovisivo e nel cinema passa anche per gli investimenti a Cinecittà e nel Centro Sperimentale di Cinematografia. Come fa anche il centro a Venezia – un nuovo polo formativo di eccellenza per le arti immersive e la realtà virtuale che sosterremo e su cui poter investire maggiormente. Un’eccellenza europea che ci pone nel primato nella formazione cinematografica. Cinecittà e il Centro Sperimentale, grazie agli investimenti del PNRR pari a 300 milioni, intendono infatti svolgere un ruolo di primo piano per l’aggiornamento delle competenze professionali. Il CSC è stato innovato nelle sue finalità e si occuperà anche delle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale. Non si tratta quindi solo di investimenti tecnologici, ma soprattutto di ulteriori specializzazioni per tutte le figure che fanno parte del comparto. In chiusura, come detto già in occasione degli Stati Generali a Siracusa, crediamo sia necessario rafforzare il sostegno all’animazione italiana: rappresentate un’eccellenza del settore e un esempio di creatività unica nel continente europeo.