A Verona per la visita all’ex caserma dell’esercito austroungarico ora sede della Biblioteca Economico-Giuridica dell’Università di Verona, insieme al Pro-Rettore Diego Begalli, al direttore generale Federico Gallo dell’Università e la direttrice del Sistema bibliotecario Daniela Brunelli e per partecipare al convegno “Nietzsche nell’Antropocene” organizzato dall’Università di Verona in occasione della 29esima conferenza internazionale della Friedrich Nietzsche Society.
Ecco il mio saluto:
In queste tre giornate di studio si stanno scrivendo, insieme alla Friedrich Nietzsche Society, pagine storiche sullo studio del filosofo di Rocken. Credo che Nietzsche sia il filosofo più attuale per la contemporaneità e il futuro. In particolare, il tema trattato dal convegno di oggi del rapporto con la natura e l’Antropocene è fondamentale per capire quale deve essere la volontà di potenza dell’uomo contemporaneo nel rispetto della natura. È bello che sia una università italiana a lanciare un tema così profondo a livello europeo e internazionale, attraverso la riscoperta di un filosofo che troppo spesso è stato decontestualizzato e frainteso ma che in realtà ha nella sua filosofia elementi fondamentali di ermeneutica per il futuro e il divenire, studiati profondamente da grandi filosofi italiani come Giorgio Colli e l’indimenticato Sossio Giametta.