Oggi celebriamo, con questo importante evento, il centenario della nascita di Vittoria Ottolenghi.
Saluto tutte le istituzioni presenti: Claudio Barbaro, Sottosegretario Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e Presidente ASI, Francesco Giambrone Sovrintedente Teatro dell’Opera di Roma e Presidente AGIS e Mvula Sungani Consigliere per la Danza del Ministero della Cultura.

La presenza oggi di molti esponenti del mondo della danza testimonia l’apporto di Vittoria Ottolenghi per questa disciplina e sui suoi protagonisti. Per lei la danza era un’arte effimera, “rimane nei pensieri e nella memoria della gente, non si ripone su uno scaffale” scriveva. Per questo decise di non farne mai a meno.

Poche figure come Vittoria Ottolenghi hanno avuto un ruolo così centrale nella promozione della danza.
Un elemento centrale nell’attività di Vittoria Ottolenghi fu la scoperta dei giovani talenti. Non solo dobbiamo avvicinare le nuove generazioni a questa arte, ma dobbiamo lavorare per garantirgli un futuro. Miglioreremo la sincronia fra formazione e produzione, garantendo uno sbocco ai tanti giovani danzatori. Questo mondo vanta migliaia di iscritti e ha anche una forte connotazione sociale sui territori, quali poli aggregativi di giovani e di tutto il loro contorno sociale e affettivo. Al governo stiamo riformando il Fondo Nazionale dello Spettacolo ponendo massima centralità alla danza e stiamo ripristinando i corpi di ballo nelle Fondazioni Lirico Sinfoniche.
Voglio celebrarla anche come una vera e propria icona del giornalismo critico. Ha illuminato tutti con la sua scrittura sapiente, la sua presenza elegante e discreta, le sue parole singolari, il suo entusiasmo, i mille colori che solo lei sapeva inventare. In un’intervista sul suo lavoro disse che “un critico di danza, come di qualsiasi altra arte, è un tramite.” Intere generazioni hanno visto e conosciuto la danza attraverso Maratona d’estate – insieme anche a Vittoria Cappelli, che abbiamo già celebrato con un riconoscimento della Camera dei deputati proprio qui – abbattendo il paradigma per cui non poteva essere accessibile a tutti. Grazie a lei almeno due milioni di italiani hanno acquisito il gusto e il piacere di un’arte che si adatta alla società contemporanea: un linguaggio universale, visuale, dinamica e internazionale.
Vittoria Ottolenghi ha rappresentato l’uscita del mondo della danza dalla dimensione elitaria a quella di popolo. Qui abbiamo Emanuele Bianchini e Raffaele Paganini a testimonianza di ciò e del lavoro di Vittoria Ottolenghi. Conferirò il riconoscimento della Camera dei deputati alle due étoile internazionali per l’eccellenza raggiunta nella carriera e per l’impegno nella promozione e la valorizzazione della danza e dello spettacolo dal vivo in ambito nazionale ed internazionale.
Nel salutarvi, cito ancora Vittoria Ottolenghi: “mi piace la danza, come piace alla gente, perché è la cosa che più somiglia all’amore. Almeno in certi casi, eccezionalmente buoni, è una cosa che si fa con tutto il corpo ma anche con tutta l’anima.”

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Convegno centenario nascita di Vittoria Ottolenghi

Category: AttualitàNotizie
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