Sono intervenuto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, insieme al Ministro Sangiuliano e al Ministro Urso, per la presentazione di Confrestauro, associazione che riunisce restauratori, aziende produttrici di materiali, architetti ed esperti del settore e conta oggi, a quasi un anno dalla nascita, 130 soci e 30 aziende associate.
Sosteniamo convintamente la conservazione e valorizzazione dei nostri patrimoni artistici e culturali, nonché delle dimore storiche, su cui siamo più volte intervenuti. I restauratori sono dei veri e propri difensori del patrimonio culturale nazionale. La ricchezza culturale italiana non è rappresentata solo dai grandi monumenti e dai musei d’eccellenza universalmente conosciuti: il patrimonio diffuso lungo il suo territorio e i suoi centri storici, l’archeologia, il paesaggio, ma anche tutto ciò che rientra nel patrimonio immateriale, che siamo andati a salvaguardare con una proposta di legge pochi giorni fa. Per questo motivo oggi siamo qui al Ministero del Made in Italy: l’Italia è l’unico Paese al mondo che ha saputo creare una vera e propria industria del restauro, con materiali, tecnologie e competenze dedicate, non solo a livello artigianale ma anche a livello industriale. Non solo restauratori ma anche aziende produttrici di innovative tecnologie, architetti ed esperti.
Lo scopo che in questo anno è stato perseguito è quello di creare una rete di competenze complementari. In poco tempo l’associazione è già diventata un riferimento per chi si interfaccia al mondo del restauro. La commissione Cultura ha sostenuto fin dalla nascita la combinazione fra tradizione e innovazione dei soci aderenti. Progetti come questo hanno la duplice funzione di valorizzare e promuovere il settore e fare rete con le eccellenze specializzate. Tutelare i bei luoghi, farlo grazie ad aziende Made in Italy, sono i valori su cui Confrestauro è nata e che hanno guidato la sua attività quest’anno.