Alla Camera per la presentazione del nuovo volume di ScriptaManeant, che ringrazio per l’instancabile lavoro che svolge nella pubblicazione di importanti monografie come questa. Il termine libro è senz’altro riduttivo. La chiarezza delle immagini, la ricercata qualità dell’impaginazione e della copertina e molte altre caratteristiche rendono le opere di Scripta Maneant un unicum nel panorama editoriale italiano.
La presentazione di oggi può essere considerata parte di un vero e proprio palinsesto di iniziative che come Presidenza della Commissione cultura della Camera abbiamo voluto sostenere e promuovere in occasione della giornata internazionale dei diritti delle donne. Venerdì con il Gruppo Storico Romano, al Parco archeologico del Colosseo, rivivremo il momento in cui Ortensia riuscì a fare un’orazione nell’antica Roma, la prima nella storia da parte di una donna. Ieri inoltro ho partecipato ad un premio intitolato alla Callas, un’altra donna che con la sua voce e la sua vita consegnata al mito dell’eternità.
Abbiamo voluto riempire l’8 marzo di un nuovo significato, ricordando quelle donne che sono state precursori nei propri campi e nelle proprie epoche. La storia di Artemisia Gentileschi è il simbolo di quanto la cultura sia in prima linea nell’abbattere i pregiudizi e a rivelarsi innovazione. La sua pittura drammatica, diretta ed intransigente, che si rapporta e si integra con gli eventi della vita dell’artista descritti nel volume, è tra le più rappresentative del seicento. Valorizzarne la qualità artistica, aldilà della portata storica legata al suo genere, è un’operazione culturale coraggiosa e lodevole.
Nel ringraziarvi e nell’aprire il dibattito artistico e storico sulla figura di questa importante artista, voglio chiudere con un suo passaggio al mecenate Don Antonio Rufo: “Mostrerò alla Vostra Illustre Signoria ciò che una donna può fare. Le opere parleranno da sole.” Dopo secoli, e anche grazie al lavoro prezioso di Scriptamaneant, quelle opere continuano a parlare da sole.