Non si può raccontare il presente senza la memoria. La data del 27 gennaio, e quello che questa data significa per tutti noi, quest’anno non può prescindere da un’altra data nella quale si è consumato un evento tragico da cui ha preso avvio una guerra che non accenna a ricomporsi, il 7 ottobre. Come ha detto la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni ‘è una memoria che rischia di essere svuotata, che affievolisce le coscienze occidentali attenuando le responsabilità, che ripropone antichi giudizi che sussurra un ‘mai più’ solo ai 6 milioni di morti, ma non lo riconosce come diritto ai vivi'”. Il Parlamento ha approvato il ddl sul Museo della Shoah, di cui sono stato orgoglioso relatore, la prima proposta di legge nella storia parlamentare a istituire un Museo su questo tema. Abbiamo dato concretezza alle numerose iniziative sul ricordo della tragedia ebraica, volte a mantenere viva la memoria e a marginalizzare ed estinguere le pericolose sacche di antisemitismo che stanno riemergendo. Il percorso parlamentare è stato caratterizzato da un assoluto clima di condivisione, di convinzione e trasversalità che ha legato non solo il Parlamento e il Governo ma anche tutte le forze politiche. Ringrazio il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, per il lavoro svolto per dare concretezza a quello che era solo un progetto su carta. Come presidenza della commissione Cultura abbiamo organizzato un palinsesto per mantenere viva nella memoria comunitaria questa tragedia. Sono esposte nella chiesa di San Gregorio Nazianzeno qui a Palazzo Valdina una mostra con le opere di Marta Czok, in cui la Shoah non è rappresentata né dal sangue né dai campi di concentramento, ma da un dolore metafisico che aleggia come in un sogno. Abbiamo portato gli auspici allo spettacolo ‘Segre. Come il fiume’ rappresentato al Teatro Sala Umberto di Roma e presentato sempre qui in Sala Stampa lo spettacolo ‘Il cacciatore dei nazisti’ con Remo Girone.