Parlando di patrimonio e guardando all’Italia, è impossibile non pensare all’eccellenza che l’Italia ha sviluppato in tema di restauro e tecnologie, soprattutto per quanto riguarda il monitoraggio ambientale e lo sviluppo di innovativi sistemi di pulitura, grazie alla sperimentazione di bio e nanotecnologie, orientate verso soluzioni più sostenibili per l’opera d’arte, la salute degli operatori e l’ambiente.
Il patrimonio culturale, attraverso trasformazioni intelligenti, può aumentare il proprio valore, non solo culturale ma anche sociale, ambientale ed economico.
Il restauro e il riuso adattivo degli edifici storici inutilizzati può portare non solo risultati economici notevoli e dinamismo sociale per le città e i territori, ma anche creare nuovi posti di lavoro e attivare armoniche forme di economia circolare. Il fondo per il restauro al MiC è stato quest’anno un successo, e le utilizzazioni rimanenti – più di 1 milione – saranno messe a disposizione per il prossimo anno, modificando anche le modalità di erogazione anticipandole a inizio anno.
Il restauro è anche una modalità di proiezione del made in Italy, di cui è eccellenza. Parlando di restauri, impossibile non rilevare la tendenza di questi anni: un numero crescente di aziende italiane sta utilizzando gli sgravi concessi dall’Art Bonus per finanziare opere di restauro del patrimonio storico artistico che rende l’Italia un paese unico al mondo, vista l’ampiezza e diffusione nel suo territorio. Per questo, stiamo lavorando con gli uffici del MEF per estendere l’art bonus, ampliando la platea dei beneficiari.