La legge del 2020 sulla promozione della lettura ha avuto il merito indiscutibile di porre il tema della lettura, del suo sostegno e della sua promozione al centro di una attività legislativa che riconosce e mette a valore progetti già avviati come la Capitale italiana del libro, i Patti della lettura e iniziative di grande successo come #ioleggoperché e Nati per leggere. Un lavoro soprattutto sostenuto dal ministero della Cultura, con la DG Passarelli e quello del già direttore Cappello. I dati contenuti nel report sono esplicativi del successo della legge. Le istanze sono aumentate del 31% tra il 2021 e il 2022.

Il bando ‘Ad alta voce’ ha visto un esponenziale incremento dei partecipanti in termini di soggetti aderenti alle reti di progetto caratterizzata dall’eterogeneità degli attori coinvolti come teatri, istituti scolastici, festival e rassegne, università, soggetti del terzo settore, librerie e biblioteche. Nel solo 2022 sono stati finanziati 141 progetti, con un aumento rispetto al 2021 del 140%. Questa legge ha posto le basi anche per un rilancio economico all’interno del sostegno pubblico alle imprese culturali.

L’Italia, malgrado alcuni segnali di ripresa, continua ad avere indici di lettura molto inferiori alla media europea: la spesa media in cultura è il 6%, in Europa è l’8%. Un dato questo che dovrebbe far riflettere, più che per denunciare la distanza culturale, sulle enormi possibilità di crescita per tutta la filiera. Vanno quindi rafforzate politiche e progetti di valorizzazione dedicate alla promozione della lettura. Saranno presto operative Carta Cultura Giovani e Carta del Merito, meccanismi anch’essi di incentivazione ai consumi culturali e all’acquisto dei libri. Particolare attenzione merita il tema della filiera del libro. Il libro è l’industria culturale e creativa più importante d’Italia. Lo è e lo è stato, nonostante la crisi e la pandemia. L’importanza di esso all’interno della nostra dieta mediatica è avvalorata dal concetto di ‘bene essenziale’ emerso durante il primo lockdown.

I gruppi editoriali europei valgono nel 2020 33 miliardi di euro. All’interno della top 10 mondiale, i primi 6 sono europei. L’editoria italiana è la sesta editoria al mondo e la quarta in Europa. Attorno al libro e alle librerie sono nate simbolicamente nuove reti di relazioni, grazie all’omnicanalità della sua vendita – fisica e digitale – e alla diversa natura del suo supporto, se cartaceo, digitale e in podcast, evidenziando una adattabilità di prodotto unica sul mercato. Ci sono diverse misure in essere, come i contributi alle biblioteche non statali e il Fondo per la promozione della lettura, della tutela e della valorizzazione del patrimonio librario. Ricordo anche i contributi per le pubblicazioni periodiche di elevato valore culturale, i contributi alle biblioteche per l’acquisto di libri e il tax credit librerie. Tutti questi interventi verranno messi meglio a sistema attraverso il disegno di legge sul libro.

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Lettura, con ddl su libro il Governo lavora a sua promozione

Category: Attualità
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