“Dacia. L’ultima frontiera della Romanità” è una mostra importante perché attraverso la diplomazia culturale si rinsaldano i legami che fanno grande l’Europa. Si tratta della più grande e prestigiosa esposizione di reperti archeologici organizzata dalla Romania all’estero negli ultimi decenni, per ripercorrere lo sviluppo storico e culturale del proprio territorio nell’arco di oltre millecinquecento anni, dall’VIII sec. a.C. all’VIII sec. d.C.
Una mostra che, insieme all’omaggio all’artista romeno Camilian Demetrescu – Dacica, “rappresenta il punto più alto del bilaterale Italia-Romania per i 150 anni dell’inizio dei rapporti diplomatici e dimostra la comune origine tra il ceppo italiano, latino e romano e quello romeno, e svela tutta l’evoluzione che c’è stata in quella che era l’ultima frontiera dell’Impero Romano fino alla sua decadenza.
Il progetto espositivo “Camilian Demetrescu – DACICA” si inserisce a pieno titolo nel dialogo del moderno con l’antico della mostra. L’opera artistica di Camilian Demetrescu, per la sua diretta discendenza e formazione, risente non soltanto filologicamente alla memoria dei luoghi, ma ne è intrinsecamente legata nella dimensione di un tempo che non è solo un tempo lineare e cronologico, ma è “Cosmico” e “Mitico”. Il tempo della memoria diventa, nelle opere artistiche informali degli anni Settanta di Demetrescu, cultura di una memoria antropologica da riscoprire e tramandare. Le sue sculture lavorano nel segno di “un antico tessuto” lasciato da Costantin Brancusi che, nell’interpretare il mondo della tradizione romena, i simboli e il rapporto con la memoria, diventa più articolato e complesso.
Una mostra sostenuta e voluta dall’ICAS Intergruppo Parlamentare Cultura Arte Sport, dall’Ambasciata di Romania e accolta dal Museo Nazionale Romano, di grande forza simbolica ed empatica, pensata come manifestazione puntiforme nella città, al fine di mostrare in sedi diverse come il Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo e delle Terme di Diocleziano e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, l’espressività artistica di questo interprete profondo dell’arte del XX secolo. Tredici le opere esposte tutte dedicate ed ispirate al tema della mitologia dacica di cui dieci allestite nelle sale del primo piano di Palazzo Massimo mentre le due Maschere di Zalmoxis dedicate al dio dei Daci, saranno presenti una alle Terme di Diocleziano, in dialogo diretto con la mostra “DACIA – L’ultima frontiera della romanità”, e nella sede permanente della Galleria Nazionale, presso cui è esposta.