Fin dalla nascita abbiamo sostenuto l’operazione della Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia e dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità nella zona di Corviale per garantire un presidio medico oculistico con otto settimane di visite oculistiche e occhiali da vista gratuiti.
Auspichiamo che il modello possa essere replicato in tutte le zone della Nazione dove l’indigenza, la difficoltà di accesso e la rinuncia alle cure hanno la meglio sui controlli medici di base. Noi legislatori dobbiamo porci la questione di che cosa fare per andare incontro ad iniziative come questa. Da questo punto di vista è inevitabile dire che l’unico modo per estirpare le radici profonde del bisogno estremo e di conseguenza della rinuncia alle cure, soprattutto per le nuove generazioni, è lavorare sull’educazione e la formazione.
Il Governo sta intervenendo in questo senso. Con il Decreto Sud, nato dopo i tristi casi di cronaca di Caivano, insieme al Ministro Valditara e al Presidente Meloni, abbiamo messo al centro la lotta alla dispersione scolastica, attraverso l’aumento del numero di docenti in organico, del personale Ata, dell’offerta formativa e con l’apertura degli istituti anche il pomeriggio per il recupero delle lacune e per attività laboratoriali. Vogliamo costruire per tutti i giovani che vivono in contesti complessi un’alternativa alla strada. Solo in questo modo combatteremo la dispersione scolastica e supereremo il divario territoriale, non solo tra Nord e Sud, ma anche tra “centro” e periferie, per rimarcare una delle fratture di Rokkan.
In questo senso ha e deve avere un ruolo anche la cultura e lo sport, fondamentale per l’inserimento sociale, sia per quanto riguarda i ciechi e gli ipovedenti, ma che ha senz’altro un valore anche per tutti coloro nati e cresciuti in un ambiente difficile. Lo stesso discorso vale per la cultura. Penso all’iniziativa del Ministro Sangiuliano e del Presidente Meloni, sempre nell’ambito di Caivano, che hanno messo a disposizione 12 milioni in tre anni per l’apertura di una biblioteca e di una sala lettura. Come dimostrato da inchieste e da analisi sociologiche in Nord Europa, nei quartieri più degradati, dove si aprono i teatri, si rafforza la cultura e si abbassa l’uso di antidepressivi e il tasso di criminalità.