Maker faire significa far germogliare il futuro. Qui c’è il domani in noi molto prima che accada, perché si tratta di capire il punto in cui l’intuizione e la creatività si uniscono alla realizzazione di una impresa. Può essere un tentativo che può fallire o diventare un’idea geniale e poi un brevetto e, chissà, anche una grande azienda. Tutto nasce da una scintilla e come istituzioni abbiamo il dovere di accompagnare questo processo per fare in modo che quella intuizione diventi impresa.
In Italia ci sono 14mila imprese iscritte al Registro speciale e molte sono fondate da giovani. E la Maker faire è uno spazio ad alta innovazione e bassa età. In Italia chi fallisce ancora è avvolto in un alone negativo, invece spesso quelle sono grandi idee che magari devono solo essere inserire in un altro contesto. Per questo stiamo lavorando alla prima indagine sull’innovazione che sia stata fatta in Parlamento.