Abbiamo la necessità di affrontare una riforma seria e credibile sugli indirizzi e la gestione di un Fondo che può essere ottimizzato e rendere molto meglio, andando a diradare le preoccupazioni per quello che è un taglio fisiologico.
Bisogna riconoscere il contesto storico ed economico in cui ci troviamo: alla fine si riesce a limitare il taglio il più possibile ed è anche l’occasione di andare a riorganizzare quello che non va. C’è in atto una rivoluzione dolce, fatta con i produttori, con gli addetti ai lavori, con le associazioni di categoria, e gli incontri fatti dalla Borgonzoni sulla riforma del tax credit lo confermano.
C’è poi il tema della polverizzazione della produzione: non si può pensare di produrre tutti questi titoli senza pensare a chi poi quei titoli li deve vedere e apprezzare. Dobbiamo contrastare la polverizzazione perché si fanno centinaia di titoli alcuni dei quali vanno in sala per finta. È quindi interesse comune andare a rivoluzionare questo sistema.