Grazie al progetto dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del MiC sono state mappate tante manifestazioni storiche in Italia. La valorizzazione, in Italia e all’estero, dei beni culturali demoetnoantropologici, materiali e immateriali, e delle espressioni delle diversità culturali presenti sul territorio sono un obiettivo per tutti noi legislatori. Per i rievocatori è un privilegio far parte di questa lista.
Le manifestazioni di rievocazione storica costituiscono un fattore di sviluppo della cultura, un elemento di coesione e di identità nazionale, uno strumento di diffusione della conoscenza della storia, della cultura e dell’arte italiana in Europa e nel mondo, un ambito di sviluppo dell’attività imprenditoriale culturale e creativa e dell’offerta turistica nazionale, nonché un elemento di integrazione e contrasto del disagio sociale.
Nel 2017 abbiamo istituito – grazie alla nostra azione parlamentare – il Fondo per la rievocazione storica. Fondo che è stato un successo, tanto da stabilizzarlo successivamente e portarlo fino a 4 milioni nella prima legge di bilancio del governo Meloni con un emendamento a mia prima firma.
Grazie al Fondo 250 progetti sono stati finanziati nell’ultima graduatoria. Oltre al Fondo, il Parlamento ha iniziato un percorso di riconoscimento normativo, con una proposta di legge a mia prima firma, che vuole istituire un elenco delle manifestazioni di rievocazione storica presso il Ministero della Cultura, un comitato scientifico per la certificazione di qualità, un calendario annuale e iniziare attività didattiche nelle scuole. Una proposta che dovrà dialogare con le leggi regionali come quella in corso di approvazione in Umbria, nel Lazio e quella già istituita in Toscana.
Questo appuntamento testimonia come la bellezza dell’Italia, il suo patrimonio, vada cercato non solo nei monumenti, ma anche e soprattutto nel tessuto diffuso, la cui conservazione e valorizzazione sosteniamo convintamente. Riconoscere questo patrimonio diffuso permette di sviluppare un’idea di cultura larga e innovativa. Un’idea che lega la capacità dei settori culturali e creativi di generare bellezza e nuovi significati ma anche ricchezza e occupazione.