Dalla battaglia contro la pirateria audiovisiva alla recente indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo con altre risorse in arrivo, e poi nuovi contributi per il settore cinematografico con la riforma del tax credit, del welfare e più tutele a difesa del processo creativo dalle sfide imposte dall’intelligenza artificiale: il governo lavora per dare “strumenti più efficaci all’industria cinematografica e all’audiovisivo.

La mostra del Cinema di Venezia è come sempre una vetrina del cinema italiano nel mondo, ma non per questo rappresentativo degli interessi dei fruitori di quel movimento. I sei film raccontano alcune delle difficoltà che molti italiani affrontano quotidianamente, come le periferie e le discriminazioni. Ma ci sono anche le difficoltà che colpiscono l’industria cinematografica.

Con il nuovo testo sulla pirateria digitale, che abbiamo ampliato in sede parlamentare con l’audiovisivo e l’editoria, assumerà un ruolo da protagonista l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che con un proprio provvedimento potrà ordinare l’oscuramento del sito dopo trenta minuti. L’oscuramento dei siti sarà presto operativo e la campagna di comunicazione prevista dalla legge contro gli atti di pirateria è in fase di progettazione. Con il ministro Sangiuliano e i sottosegretari, la maggioranza sta lavorando intensamente per tutta la filiera cinematografica.

Nell’ultimo Consiglio dei ministri, ad esempio, è stato esaminato un decreto legislativo sull’indennità di discontinuità. A migliaia di lavoratrici e lavoratori del settore viene finalmente riconosciuto il valore di una discontinuità strutturale e funzionale alla loro attività, che non si ferma quando vengono spente le luci del palcoscenico. Alla vigilia dell’ottantesima edizione del Festival di Venezia, tempio del cinema internazionale, il governo e la maggioranza ha dato un riconoscimento concreto al mondo degli attori e degli artisti. Un segnale importante in occasione del Festival del Cinema di Venezia per i lavoratori dello spettacolo e del cinema intermittenti, inclusi gli impiegati amministrativi e i tecnici.

L’incremento fino a 100 milioni del Fondo SET, che finanzia il provvedimento, nella scorsa legge di bilancio è stato frutto di un lavoro parlamentare iniziato in maggioranza con un emendamento a mia prima firma e condiviso con l’opposizione col collega Orfini. Col ministro Sangiuliano e i sottosegretari Mazzi e Borgonzoni, il Parlamento si impegnerà per finanziarlo in maniera più ampia già in occasione dell’imminente sessione di bilancio. Non solo. Il governo e la maggioranza lavoreranno per dare completa attuazione al riordino normativo dello spettacolo, ampliando le maglie del welfare per i lavoratori dello spettacolo (entro la fine dell’anno sarà rinnovato il contratto per le Fondazioni lirico sinfoniche) e riformando l’infrastruttura di sostegno delle imprese dello spettacolo dal vivo.

Il governo Meloni lavora per fornire strumenti più efficaci all’industria cinematografica e audiovisivo. Presto saranno infatti operative le modifiche ai decreti sui contributi ‘selettivi’, ‘promozione’ e ‘destinazione cinematografica’. Dall’ascolto con le categorie inizierà un percorso di innovazione del tax credit produzione. La disciplina del tax credit prevista dalla legge cinema e audiovisivo del 2016 ha contribuito alla straordinaria crescita del settore della produzione audiovisiva. Il numero delle opere prodotte è cresciuto come anche il volume degli investimenti pubblici e privati, con effetti positivi a cascata sull’occupazione e sull’economia italiana nel suo complesso. A cinque anni dalla sua attuazione, in considerazione dell’esperienza degli ultimi anni e delle innovazioni che caratterizzano il settore, si pone l’esigenza di ridisegnare lo strumento del tax credit.

Sul lavoro nell’audiovisivo: al giorno d’oggi è impensabile continuare a lavorare in condizioni contrattuali obsolete, con normative che non tengono conto di quanto e come il mercato dell’intrattenimento dell’audiovisivo sia cambiato negli ultimi 10 anni, e senza tutela per quanto riguarda la cessione dei diritti che mette quotidianamente a repentaglio l’intero settore, alimentando i rischi di un uso improprio dell’Intelligenza Artificiale. Noi dobbiamo fare sicuramente riferimento al decreto legislativo 35/2017, che appunto impone alle emittenti di rendere pubblici i dati sullo sfruttamento delle opere. E al successivo recepimento dell’Italia nel novembre del 2021 della direttiva europea sul copyright, che parla appunto di compenso adeguato e proporzionato.

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Cinema, in arrivo nuovi strumenti

Category: Notizie
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