È morto l’attore, regista teatrale e saggista, ex vicedirettore del teatro di Roma, e fino a ieri consigliere di amministrazione delle Biblioteche di Roma, Massimo Pedroni. Fu un amico di molti di noi legati dalla sfacciataggine dei sogni, come cita uno dei suoi più importanti romanzi. Nel suo mondo c’è tutto il fascino dell’impervio, dello sdrucciolevole, del ripido: un mondo vissuto senza riserve, insieme a Paola Livraghi, militante di idee come lui, oltre che consorte premurosa, e a suo figlio Goffredo Maria, a cui va il nostro forte abbraccio.
Massimo ora il tuo spirito libero dai miasmi della malattia che ingabbiava il tuo corpo, vola luminoso e alto accanto a noi lasciandoci la tua raffinata cultura, il tuo sarcasmo sottile e la profondità del tuo sguardo filosofico e poetico. Per chi come noi ha una visione spirituale della vita, sa che la morte è una soglia oltre cui andare: addio, sarai sempre con noi nel liberare la cultura da qualsiasi pregiudizio e appartenenza, nel sacro rispetto di ogni idea.
Vogliamo salutarti con la tua ultima opera teatrale, l’Albero, che narra l’incontro inconsueto tra Beckett e Giacometti, e l’ultima battuta prima della chiusura del sipario: arriva il momento in cui non si può più stare ad aspettare.