Ho partecipato come Responsabile Innovazione di Fratelli d’Italia al convegno “Energia Italia 2022: Pnrr, transizione ecologica ed indipendenza energetica”. Gli obiettivi dell’Unione Europea sull’emissioni zero sono condivisibili, ma devono essere riviste le tempistiche, che rischiano di andare a gravare eccessivamente sulle tasche e sulla vita dei cittadini. La proposta di Fratelli d’Italia sono incentivi incrociati per immissioni di nuovi mezzi elettrici a livello aziendale con una forte defiscalizzazione e un potenziamento dell’infrastruttura elettrica dello Stato.
Inoltre, proprio come Eni sta facendo con l’indipendenza dal gas russo, le aziende come ENEL devono lavorare ad un potenziamento delle rinnovabili. Se non ci muoviamo velocemente, non riusciremo ad essere indipendenti proprio da nessuno, in particolar modo dalla Cina che ha investito moltissimo in questo settore e da cui rischiamo di essere dipendenti tecnologicamente.
Fratelli d’Italia propone un approccio basato sull’adozione di politiche volte ad incentivare una mobilità sostenibile sia dal lato dei cittadini, che dal lato delle imprese. Personalmente, presenterò una proposta di legge che prevede incentivi per le imprese ad adottare mezzi a trazione interamente elettrica, nonché incentivi per la costruzione di colonnine e stazioni di ricarica per questi mezzi, sfruttabili da parte delle aziende solo adottando almeno una certa percentuale di veicoli a basse o 0 emissioni nel proprio parco mezzi, ma rimanendo molto conveniente. L’auspicabile risultato sarà quindi un conveniente rafforzamento reciproco delle due proposte.
Come Fratelli d’Italia riteniamo però allo stesso tempo che ci debba essere un approccio “tecnologicamente neutrale” che non guardi alle tecnologie usate ma al risultato che esse ottengono. Condanniamo fermamente in tal senso la decisione della Commissione Europea, con il supporto del Parlamento europeo, ormai in mano ai gruppi più radicalmente ecologisti, di bandire del tutto la vendita di auto nuoce che impieghino motori a scoppio. Se un domani dovessimo avere un biocarburante a bassissime emissioni o addirittura, per assurdo, ad emissioni 0, non potremmo impiegare questa tecnologia, e avremmo nel frattempo perso preziosissime conoscenze tecniche e 70.000 posti di lavoro, sacrificati sull’altare di una transizione ecologica che sta venendo perseguita in maniera troppo ideologizzata.
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Per una mobilità più sostenibile al convegno “Energia Italia 2022” di Enel

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