“La forma plastica non rappresenta la figura, ma la sublima, ne trasforma l’essenza.”
Arte e cultura sono valori che tutto il mondo ci invidia. A 200 anni dalla sua morte abbiamo ricordato Antonio Canova. Artista che ha saputo interpretare ai massimi livelli il neoclassicismo che ha animato l’800. Uno scultore che ha lavorato per tutte le corti d’Europa e che ci ha lasciato opere mozzafiato. Con Vittorio Sgarbi e la soprintendente Serenita Papaldo abbiamo presentato la monografia che Francesco Leone ha dedicato all’artista con il sottofondo delle note del violino di Roberta Palmigiani e l’interpretazione di alcuni passi del libro di Leonardo Petrillo. L’eredità di Canova sono le sue opere artistiche, ma anche il suo essersi speso – con successo – per riportare in Italia le tante opere trafugate dalle razzie napoleoniche.