I dati Istat certificano che gli italiani chiedono cultura, ma Franceschini gli ha dato solo brioches.
L’aumento dei consumi culturali personali deve essere affrontato anche politicamente.
La politica culturale del Partito Democratico in questi anni si è sviluppata con provvedimenti spot e aiuti per le corporazioni. Mentre Renzi leggeva le slides e parlava di grandi risultati, la vivacità della cultura è andata perdendosi con la mancanza di interventi strategici in ambito normativo e finanziario. Fratelli d’Italia è la sola forza della coalizione di centrodestra a parlare di politica nel campo culturale: deducibilità dei consumi culturali individuali, la sussidiarietà, nuove forme di governance museale, un programma di aumenti netti degli investimenti nel settore.”