Al di là della normale dialettica politica speravamo in una rivoluzione nella gestione del Bilancio della Capitale d’Italia. Un’aspettativa quella verso il primo governo grillino che ha deluso soprattutto chi, in buona fede, li aveva sostenuti al ballottaggio contro il Pd. La battaglia consiliare di Giorgia Meloni e del capogruppo di Fdi Fabrizio Ghera, condotta con migliaia di emendamenti, mette in luce un bilancio inteso come ‘pura formalità’. Senza alcun indirizzo o visione. Tagli e nessun nuovo investimento. Nemmeno… la funivia. In settori strategici per la Capitale dell’arte come la cultura si colpiscono le Biblioteche e si contrae una spesa ormai ridotta all’osso per i musei e gli altri servizi culturali. Le uniche iniziative di circuito come Musei in musica e Notte dei musei furono nostre iniziative finanziate molto di più e organizzate meglio. Insomma dal Bilancio si capisce che la presunta speranza grillina è stata solo un grande #RAGGIRO.