La verità riemerge sempre.
La conferma, da fonte inglese attraverso l’archivio Churchill, dell’esistenza dell’operazione Start ai danni del’Italia da parte dell’URSS- correttamente ricostruita dal report 251 del dossier Impedian dall’Archivista Mitrokin- risulta di estrema importanza e dimostra molte cose.
La prima evidenza fra tutte è l’importanza del Rapporto Impedian e il passaggio dell’archivista Mitrokhin con l’Occidente, che fu definita dallo storico Andrew, la più grande operazione di controspionaggio antisovietico ad opera dei Servizi inglesi.
I centinaia di report trascritti dagli archivi russi e seppelliti nelle bottiglie dentro il proprio giardino dal meticoloso funzionario russo hanno permesso di smantellare reti di spionaggio, politici, giornalisti e industriali in tutto l’Occidente. E ancora oggi, come si vede, alimenta le cronache e non solo i libri di storia. Di sicuro ha alimentato, soprattutto, commissioni d’inchiesta parlamentari e tecniche in diversi Paesi compresa l’Italia.
Purtoppo la Commissione d’Inchiesta Mitrokhin, Presieduta da Guzzanti, nata con grande energia e illustri componenti anche tra gli esperti come il generale Inzerilli capo di Gladio, finì vittima del compromesso politico e la relazione finale di maggioranza non venne approvata.
I documenti e tutti i report vennero trasferiti ad un fantomatico archivio centrale dal governo di centrosinistra Prodi e oggi sono inaccessibili e sopravvivono “clandestini” divisi in parti negli archivi personali dei singoli consulenti che avevano possibilità di estrarne copia come feci anche io.
Ora, il riemergere del Report 251 mai arrivato in Italia confermerebbe l’esistenza di un filtro premeditato e precedente alla ricezione ufficiale del rapporto Impedian dai servizi inglesi a quelli italiani. Una sorta di “selezione all’ingresso” per evitare sputtanamenti di personaggi, nel frattempo, divenuti influenti o di figure storiche da tutelare. Prassi illegale che venne denunciata nel corso dell’indagine da parte dell’allora maggioranza di centrodestra in Commissione facendo finire sulla graticola più di un capo dei servizi o rappresentanti dei servizi (Ramponi, Battelli, Siracusa).
Oggi questa vicenda delle stazioni di ascolto del Kgb addirittura a Piazzale Clodio ci rimanda ad un’altra vicenda analoga emersa durante i lavori della Commissione, grazie al compianto On. Enzo Fragalà, che sollevò il caso dei NASCO: nascondigli in cui le spie italiane al servizio di Mosca seppellirono apparati radio e armi a dimostrazione che il rapporto Impedian era tutt’altro che un libro fantasy come la sinistra voleva far credere. I carabinieri indagarono e trovarono un Nasco nelle vicinanze di Roma ancora completamente attrezzato. Altri ne emersero casualmente nel corso del tempo in diverse regioni italiane. Ma tant’è bisognava insabbiare e la Commissione venne ridicolizzata e chiusa.
Dopo questa nuova rivelazione ci chiediamo cosa aspetti la commissione Moro, presieduta dal Senatore Fioroni ed erede della Commissione Stragi e della Mitrokhin, a chiedere subito agli inglesi l’acquisizione dei documenti che ci riguardano e ad avviare un’indagine sul perché non ci furono consegnati all’epoca impedendoci di conoscere un’altra incredibile operazione ai nostri danni del Kgb. E magari ad acquisire nei propri archivi tutto il dossier Impedian e gli altri documenti, frutto di anni di indagine nella commissione Mitrokhin, che trattano anche del terrorismo e del caso Moro.
L’Italia fu una scacchiera su cui giocavano a scacchi , durante la Guerra fredda, le due super potenze .
Conoscere la verità sul nostro passato è necessario per imparare a cercarla sempre, anche oggi, dietro la verità ufficiale di Stato. Non insabbiate un’altra volta.