Il commissario straordinario del Campidoglio e il sovrintendente capitolino hanno stimato a circa 500 milioni di euro la cifra dei fondi necessari per salvare i monumenti della nostra città, lanciando così anche un appello a potenziali filantropi affinché intervengano in aiuto. Fdi-An inserì, attraverso un emendamento del sottoscritto, la proposta di aprire al mecenatismo e di attivare fondi privati sul bilancio comunale nel nuovo statuto di Roma Capitale, e già da presidente della commissione Cultura evidenziai in tempi non sospetti proprio l’importanza di un’apertura in tal senso perché in un periodo di grande crisi economica, e con le risorse pubbliche ridotte al lumicino, è praticamente diventato indispensabile, oltre che virtuoso per qualunque amministrazione, valorizzare il nostro patrimonio archeologico e museale attraverso i privati e i meccanismi di sussidiarietà. La mancanza dei fondi pubblici, certamente, ma anche gli evidenti tagli al comparto culturale, messi in atto da tre anni di sciagurata giunta Marino, confermano la necessità di rinnovare in questa direzione, anche attraverso nuove prassi che liberino, finalmente, i beni culturali da una visione proprietaria e feudale cui ci hanno a volte abituati le Soprintendenze. Restauro, decoro, fruizione dei siti, scavi e manutenzione, Roma non può più aspettare, la cultura diventi davvero risorsa strategica per lo sviluppo economico della Capitale.