Lo sblocco del bilancio della Fondazione Cinema per Roma, da parte del commissario prefettizio, non sposta di una virgola il fatto che si tratta di un evento inutile e di un carrozzone praticamente ormai fuori controllo. In passato come Fdi-An rilanciammo la kermesse, pur non avendone condiviso la genesi veltroniana, dandogli rilievo internazionale con Marco Müller, istituendo il ‘Marco Aurelio’ per i giovani talenti e rafforzando l’area business. Oggi, invece, siamo di fronte ad un piccolo evento di natura regionale senza mercato, senza giuria e concorsi. Così com’è, francamente, non serve a nessuno: né all’industria del cinema italiano, né a quello internazionale, una scatola vuota che non ha il prestigio di Venezia e il mercato di Toronto. Non solo, il bilancio poco trasparente e costoso ha comunque permesso di bruciare risorse importanti, mentre la Festa del Cinema andrebbe ripensata come rassegna e promozione del nostro cinema italiano.