Le recenti dichiarazioni da parte della Bonatti – azienda per la quale lavoravano i 4 tecnici rapiti in Libia – sulle ragioni della loro presenza nel Paese smentiscono quanto sostenuto in queste ore dal premier Renzi e mettono in luce, ancora una volta, l’inadeguatezza del Governo nella gestione della crisi libica.
Dall’approssimazione con la quale è stata gestita la vicenda, infatti, emerge chiaramente lo scarso peso del nostro ruolo nello scenario libico.
L’intervento militare è necessario a tutela degli interessi geopolitici italiano ma tempi e modi devono essere stabiliti dal Parlamento per rivendicare la nostra sovranità nazionale, e per impedire che dopo aver destabilizzato la Libia con l’abbattimento di Gheddafi ad opera dei francesi, sia l’Italia a pagarne le conseguenze.