Siamo colpiti da una guerra asimmetrica e “liquida”. Non ci sono eserciti che si scontrano ma “splinter cell”. Cellule addestrate di fondamentalisti islamici che, appunto, si infilano come schegge nelle nostre città. Colpiscono all’improvviso, non solo obiettivi istituzionali. Su un aereo, in un mercato, in un ristorante o in una sala concerti come a Parigi. Francesi, belgi o russi, non fa differenza. L’Occidente deve soccombere.
Hanno dichiarato guerra al nostro stile di vita, alla nostra libertà, talvolta condizionata, al nostro essere cristiani imperfetti e relativisti. E la cosa peggiore che in molti casi è l’Occidente che li ha addestrati armati e mandati a destabilizzare i paesi ricchi di petrolio per assumerne il controlo. Ma che dobbiamo fare?
Dobbiamo non avere paura. Non rinunciare ad andare al teatro, al cinema, per le strade, in chiesa. Dobbiamo rispondere con la vita ad una cultura che ha fatto della morte il suo vessillo. E magari riscoprire le nostre radici spirituali e cristiane.
Senza sicurezza non c’è libertà.
Incontriamoci. Senza paura.