Finalmente ci siamo. Atreju è diventato maggiorenne. Diciotto edizione sono passate da quando decidemmo di dare il via ad una kermesse che non fosse di partito, ma che interpretasse le istanze e le tendenze di quell’area “non conforme” italiana che va oltre la destra. Crediamo di esserci riusciti. Ogni anno più bella, ogni anno più densa di contenuti, di incontri, di musica, teatro, film, libri, enogsatronomia, mostre e contenuti “socialmente scorretti”. Siamo stati tra i fondatori e quando vedi una tua “creatura” diventare maggiorenne ti emozioni.
Ad Atreju si sono incontrate più “Italie”. Il governo e l’opposizione e viceversa, a seconda delle stagioni politiche. La sinistra e la destra. Il potere e il contropotere.
Atreju 15 aggiungerà, a questo immenso patrimonio di emozioni e di contenuti, un significato ulteriore. Quest’anno sarà una narrazione dell’Italia vera contro l’Italia televisiva che abbiamo visto sfilare alla Leopolda. Dal pavimento di un casermaggio del Foro italico, poi “Officine” di maioliche, verrà raccontata dai protagonisti l’Italia quotidiana, quella che contrasta la crisi e che è pronta a riprendersi il proprio destino ricordandosi sempre che “tradizione è custodire la fiamma, non adorare le ceneri”.
Ci vediamo ad Atreju. Viaggeremo leggeri, andiamo a caccia di orchi.