OLYMPUS DIGITAL CAMERALa decisione di Franceschini di pubblicare sull’Economist il bando per la selezione dei direttori di 20 tra i maggiori musei d’Italia non ci convince per niente perché si rischia non solo di svalutare il management nazionale ma di umiliare anche la nostra classe dirigenziale, che vanta ottimi professionisti. La scelta del Ministro dei Beni Culturali è solo apparentemente in linea con i dettami internazionali, che invitano a una maggiore internazionalizzazione del management, e ci chiediamo infatti come mai il management del MAXXI è stato dato invece a un ex ministro, Giovanna Melandri, e perché ci sono stati concorsi, anche a livello comunale, vinti da direttori interni, per quanto capacissimi. Da Franceschini, quindi, una scelta demagogica, e vorrei ricordare le recenti nomine dei nuovi direttori generali, avvenute a tavolino, all’interno del Ministero, secondo logiche che non sono esattamente trasparenti. E’ importante interrogarsi sul motivo per il quale non sia stata applicata anche a loro la medesima strategia internazionale di nomina. Senza contare, del resto, che una selezione di questo tipo, allargata fuori dall’Italia, rischia di umiliare il nostro patrimonio culturale e monumentale, che dovrebbe essere valorizzato da chi più lo conosce. Ritengo giusto applicare la ricerca del miglior management, ma sarebbe un paradosso se venisse un cinese a dirigere gli Uffizi.

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Se Franceschini è strabico…due criteri nel rinnovo dei vertici di direzioni Mibact e musei.

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