« La città è di aspetto curiosissimo, viene situata in tre valli profonde nelle quali, con artificio, e sulla pietra nativa e asciutta, seggono le chiese sopra le case e quelle pendono sotto a queste, confondendo i vivi e morti la stanza. I lumi notturni la fan parere un cielo stellato. » |
(Giovan Battista Pacichelli, Il Regno di Napoli in Prospettiva) |
Matera capitale della cultura è un buon segno. Per la Basilicata, per il Sud e per l’Italia. E lo diciamo noi che avevamo iniziato, nel 2013, il percorso per candidare Roma Capitale in questa competizione europea tra lo sguardo atterrito delle altre città. Percorso interrotto all’inizio per l’incapacità di Ignazio Marino, che non ha capito la strategica importanza della cultura per la Capitale d’Italia. Ma tant’è. Ora siamo tutti con Matera e con i suoi sassi antichi che trasmettono l’identità ancestrale della nostra terra e la sete di aprirsi al futuro come recita il claim. Restano alcune perplessità per la raggiungibilità del luogo, ma certo Perugia e Siena non sarebbero state da meno. Ora che la sfida della candidatura è vinta, aspettiamo di vedere in che tempi e come la città e la regione riusciranno a realizzare le infrastrutture e i progetti previsti. Il sindaco Adduce è del Pd, il Presidente Pittella e il Ministro Franceschini pure. Non avranno alibi. Facciamo i nostri auguri, ma anche gli “scongiuri” che non diventi un altra brutta figura italiana. Sarebbe imperdonabile.