Il gran maestro Muti lascia l’Opera di Roma. Si chiude il sipario su una stagione di grande rilancio che aveva portato il Teatro Costanzi a rinascere a livello internazionale.
La colpa non è dei lavoratori ma di Carlo Fuortes, contemporaneamente Ad di Musica per Roma di cui fa parte anche Santa Cecilia, che ha realizzato la distruzione e il declassamento dell’ Opera di Roma a favore della Scala di Milano con l’obiettivo di mandare via Santa Cecilia dall’Auditorium e accorpare l’orchestra con quella del teatro dell’Opera.
Una strategia decisa dalla lobby di cui Fuortes fa parte e che persino la Marinelli poco prima di diventare assessore aveva denunciato salvo poi dimenticarsene. E questo è il primo evidente fallimento del suo assessorato. Ora Marino, che è anche Presidente dell’Opera, dovrebbe riconoscere la propria debacle e cacciare Fuortes.
Quanto al Ministro Franceschini dovrebbe capire quello che sta succedendo. I governi di centro sinistra, rappresentati da lui e da Marino stanno massacrando i lavoratori dell’Opera di Roma e dello spettacolo in generale, per seguire strategie che di pubblico e condiviso non hanno niente. La politica riprenda il controllo degli indirizzi di due delle più grandi industrie culturali e tuteli le maestranze e gli artisti.