Negli ultimi giorni di campagna elettorale è evidente che qualcuno si sia messo a tavolino a pianificare una serie di attacchi indiretti dal mondo culturale alla nostra amministrazione. Prima Federculture, il Fai e poi gli operatori dell’Agis si sono lanciati in analisi negative dando letteralmente i numeri e forzando paragoni con sistemi museali internazionali differenti e non paragonabili. Siamo certi che dietro a simili attacchi pretestuosi esista una regia unica fatta dai soliti personaggi che credono di aver avuto un ruolo insostituibile nel mondo culturale romano. Al contrario abbiamo rivoluzionato il palinsesto culturale della Capitale nonostante la crisi congiunturale internazionale e i tagli statali.
I veri numeri ci raccontano un aumento di visitatori nei musei del 27% e della nascita di nuovi circuiti come ‘Roma in Scena’ e ‘Roma Segreta’ che rispondono esattamente a quella richiesta di collaborazione sussidiaria sollecitata, in particolare, dal Fai. Istituzione, certamente benemerita, che dovrebbe ben sapere dell’apertura di questa amministrazione al privato, visto che ha partecipato al bando per l’assegnazione del Teatro di Marcello, mai fatto prima.
Sul turismo pure si danno numeri scomposti e strumentalizzati rispetto all’aumento del 20% di incoming con 33 milioni di turisti presenti in città nello scorso anno. Un risultato straordinario dal dopoguerra ad oggi. Ci sono, infine, le notti tematiche che hanno dimostrato l’affermazione di una visione culturale che permette di prediligere i circuiti all’eventismo. Futuroma, i 140 anni di Roma Capitale e i 150 dell’Italia, Musei in Musica, la Notte dei Musei sono stati tutti successi di questa gestione.
Altro attacco pretestuoso che ha meritato addirittura un azione di killeraggio giornalistico sul Tg3 nazionale con tanto di nome del sottoscritto e immagini lo abbiamo avuto sul Carnevale Romano. Siamo orgogliosi di aver ideato l’evento, alto e popolare insieme, di maggior successo di pubblico e internazionale della Giunta Alemanno, come riconosciuto anche dal sindaco nel suo libro “Cittadino di Roma”. Libri scritti da professori universitari e dai pazzi visionari che lo hanno realizzato, le immagini sul sito e la memoria comunitaria della città stanno lì a dimostrare questo indiscutibile successo, che nessuna Giunta potrà cancellare anche se deciderà di non farlo più. Chi ci attacca lo fa perché sostenitore di una marmellata culturale conformista e indistinta che fa del trasversalismo la propria ideologia e che sarà destinato all’oblio, mentre quello che abbiamo fatto rimarrà per sempre negli archivi e nell’immaginario dei nostri bambini.
Vincere sarà un’impresa, ma venderemo cara la pelle. Non per noi, ma per Roma.