Dal momento che  sarei scarsamente documentato sulla vicenda dei camion bar che seguo da oltre quindici anni,  rivolgo all’amico e assessore Di Paolo, che stimo e rispetto, i seguenti interrogativi: perché la Regione Lazio non ha ancora avviato la riforma complessiva della legge regionale n. 33 del 1999 sul commercio, compreso quello ambulante, facendo solo e d’urgenza, nel 2011, la modifica dei due articoli relativi ai saldi? Non poteva essere quella la sede in cui aggiungerne un altro, che avrebbe consentito lo spostamento dei camion bar in zone meno centrali e più utili, considerando il fatto che dove ci sono i camion bar ci sono accanto anche i bar? Non poteva essere l’occasione per rivedere il principio della ‘ricollocazione equivalente’, citata anche dall’Assessore Bordoni come elemento ostativo allo spostamento dei camion bar? Perché il tavolo tecnico delle Soprintendenze, istituito nel 2007, ha smesso di lavorare e non si è applicata la Legge Galasso? Dobbiamo sperare nella Direttiva Bolkestein per liberare il nostro patrimonio archeologico e culturale dall’orrendo urbano dei camion bar?.

Se la responsabilità di questa situazione ricadeva, fino a qualche anno fa, sulle Giunte Marrazzo e Veltroni, credo che oggi, dopo quattro anni al governo di Roma Capitale e due anni alla Regione Lazio, non ci siano più attenuanti sulla nostra inattività nei confronti di un problema che riguarda, non solo i 120 mila residenti del centro storico, ma l’immagine di Roma nel mondo e i milioni di turisti, costretti a tornare a casa con indimenticabili foto del Colosseo e dei Fori Imperiali sullo sfondo dei camion bar.

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Problema camion bar: la mia replica all’Assessore Di Paolo

Category: Notizie
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