Pur apprezzando la lezione di pluralismo del presidente delle Biblioteche di Roma, Francesco Antonelli, il collega De Priamo ed io continuiamo a rimanere sconcertati dall’impostazione negazionista del convegno promosso per il “Giorno del Ricordo” dalla Biblioteca Borghesiana. È assurdo e inconcepibile mettere in piedi un evento di quel tipo senza ammettere un contraddittorio e l’adeguata rappresentanza delle associazioni di esuli, contravvenendo ad una precisa legge dello Stato. È sconcertante dare voce a storici, o presunti tali, che minimizzano il genocidio delle foibe: il negazionismo fa orrore sempre, sia che riguardi la Shoah che la tragedia degli infoibati dal regime comunista di Tito.

Immaginiamo facilmente  lo scenario che si sarebbe creato se la governance dell’Istituzione, seppur non direttamente responsabile, avesse consentito lo svolgimento di un convegno negazionista dello sterminio nazista degli ebrei. La vicenda sarebbe balzata agli onori della cronaca nazionale, con la richiesta diretta di dimissioni. Per questo chiediamo agli organizzatori del convegno di rinunciare all’iniziativa o di rimodularla secondo canoni meno faziosi. Allo stesso tempo, ci rivolgiamo al sindaco Alemanno e all’assessore De Palo affinché nelle scuole capitoline sia promossa e sostenuta, anche nel corso di tutto l’anno scolastico, la conoscenza di quei tragici eventi, per far conoscere ai più piccoli le pagine più tristi della storia nazionale.

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Foibe: il negazionismo è un orrore da cancellare.

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