“Quando i fulgenti drappeggi sciorinati al sole e le maschere multicolori si vanno stingendo nell’eguale tinta smorta del crepuscolo, qua e là spuntano e brillano i primi lumi: alle finestre, in cima alle case, ai balconi, nelle carrozze e persino ne pugno di chi va a piedi, pochini in principio ma in costante crescita, in numerosa espansione, finché la lunga strada è tutto uno splendore, tutto un ardere. Da questo momento, non c’è che unica avvincente peripezia per tutti i presenti, quella di spegnere l’altrui candela e mantenere accesa la propria. Adesso lo spettacolo è uno dei più mirabolanti che sia dato immaginare”.
Arrivato a Roma il 30 gennaio 1845, Charles Dickens descrive così la tradizionale Festa dei Moccoletti, la follia collettiva che travolgeva la Città Eterna nel corso dei festeggiamenti per il Carnevale di Roma, che torna oggi finalmente a splendere per mia volontà e fortissimo desiderio.
Dall’11 al 21 febbraio 2012 la Capitale celebra la quarta edizione del Carnevale Romano con un palinsesto ricchissimo e di straordinaria importanza culturale, basato su tre pilastri: i rapporto tra uomo e cavallo, con il rilancio dell’arte equestre nazionale e internazionale, che ha fatto di Roma il palcoscenico privilegiato dei più grandi artisti equestri al mondo; il legame con l’identità nazionale, con la valorizzazione del patrimonio culturale della Commedia dell’Arte, invidiataci all’estero ma in Italia quasi dimenticata; il connubio tra tradizione e innovazione, con la suggestione delle proiezioni video architetturali sui monumenti della città, che hanno unito Roma all’affascinante circuito dei festival internazionali della luce.
Negli ultimi quattro anni abbiamo fatto passi da gigante: lo dimostra la dimensione internazionale che abbiamo assunto nell’edizione 2012, anche grazie ai gemellaggi con Viareggio, Avignone e Lione. Il Carnevale Romano è in continua crescita. Abbiamo stretto collaborazioni importanti, dalla Fiera di Verona a Roma Cavalli, e ci siamo guadagnati la nomina, da parte delle riviste di settore, di “maggiore evento equestre d’Europa”, con oltre 600.000 contatti nell’edizione dell’anno passato.
Abbiamo dunque dimostrato, in breve tempo, di come sia possibile riscoprire una tradizione ormai scomparsa e rilanciarla tanto da farla diventare un volano per il turismo. Basti pensare che grazie agli eventi del Carnevale siamo passati da un meno 9 % del 2009 in termini di turismo a un più 15% nel 2011, grazie anche alla collaborazione tra agenzie di viaggi, FederAlberghi e assessorato al turismo con la quale abbiamo ottenuto grandi cose.
“Il futuro di una festa antica” recita a ragione lo slogan della manifestazione, perché a Roma il Carnevale significa Rinascimento, Commedia dell’Arte e Teatro all’Italiana; rappresenta la cosa dei cavalli barberi su via del Corso e Piazza del Popolo; descrive il genio di Michelangelo e Raffaello, si racconta con le opere dei più grandi scrittori e poeti. Il villaggio di Piazza del Popolo, che ospita un allestimento filologico in armonia con il disegno di Valadier, è il cuore della kermesse carnascialesca capitolina con gli spettacoli internazionali di arte equestre curati da Marco lepre, l’animazione per i bambini, le esibizioni degli artisti di strada e dei gruppi dei gruppi storici del Lazio e le attività ludico-creative curate dall’Istituzione Biblioteche di Roma. Fulcro della Commedia dell’Arte è Piazza Navona che ospita “Gli innamorati immaginari”, lo spettacolo ideato e diretto da Leonardo Petrillo, direttore artistico del Carnevale. Frutto di un laboratorio teatrale di alta formazione che ha selezionato un gruppo di eccellenza di 16 attori tra oltre 500 giovani under 35 provenienti da tutta Italia, lo spettacolo offre al pubblico la preziosa occasione di un affascinante ritorno alle radici di quello che è oggi il teatro, valorizzando una delle più apprezzate tradizioni italiane.
Completano il palinsesto la mostra ai Musei Capitolini “Feste, danze, furori. Dal corteo dionisiaco al Carnevale. Recuperi archeologici della Guardia di Finanza”, che ripercorre il lungo tragitto dai Saturnali ai giorni nostri e il convegno “Il Carnevale Romano: la storia di una festa che ha attraversato i secoli”, una giornata di studi realizzata in collaborazione con l’Università La Sapienza dedicata ai complessi aspetti antropologici, storici, etnici e artistici del Carnevale, dalla fine del XV secolo in poi. La quarta edizione del carnevale Romano si conclude la sera del 21 febbraio con un grande spettacolo di fuochi d’artificio barocchi dalla terrazza del Pincio, a cura del Gruppo IX Invicta. Un’affascinante rievocazione dei fuochi realizzati in occasione della Festa della Resurrezione, tenutasi a Piazza Navona nel 1589 e rimasti impressi in una celebra incisione di Antonio tempesta.