La fine dell’occupazione del Teatro Valle, che dura ormai da oltre due mesi, non è più rinviabile. Lo dimostra anche la bocciatura della mozione di solidarietà agli occupanti da parte del Consiglio del Municipio Roma Centro Storico: il territorio chiede il ripristino della legalità e la restituzione del teatro alla città. Un documento ipocrita che ha registrato inoltre la spaccatura della maggioranza di centrosinistra del presidente del Municipio, Orlando Corsetti, a sostegno di una iniziativa illegale. Un tentativo maldestro e patetico per condannare l’inesistente svendita del Teatro sostenuta ad hoc dalla “cricca” degli occupanti, per accampare presunti diritti di gestione sulla struttura. Roma e i romani non sono più disposti ad accettare l’arroganza di chi, per interessi personali, sta tentando di appropriarsi di un bene della collettività. Alle farneticanti dichiarazioni del centrosinistra, rispondo con i fatti concreti e con i provvedimenti adottati dall’Amministrazione capitolina e dal Mibac a tutela dello storico palcoscenico romano: il trasferimento della proprietà dal Ministero a Roma Capitale, l’affidamento al Teatro di Roma, lo stanziamento nel bilancio capitolino di 1 milione e 300 mila euro per la stagione 2011/2012 e la stesura di un bando pubblico per l’assegnazione e la gestione del Teatro. Non criminalizzo gli occupanti, ma credo che le condizioni necessarie per avviare un dibattito sui contenuti culturali del Teatro siano lo sgombero spontaneo ed il ritorno del Valle nella piena disponibilità dell’Amministrazione capitolina. Bisogna garantire lo svolgimento della prossima stagione ed evitare di subire un danno erariale.