È una stagione di grande qualità quella che il Teatro India si appresta a vivere per il 2011/2012. Sono 35 gli spettacoli del cartellone predisposto dal presidente e dal vicepresidente dello Stabile romano, Franco Scaglia e Massimo Pedroni, con la direzione artistica di Gabriele Lavia. Un ventaglio di proposte che spaziano dalla “rilettura dei classici” alla drammaturgia contemporanea, dai nuovi linguaggi al panorama teatrale romano, senza dimenticare le realtà internazionali, i bambini e le persone con disabilità. Una stagione inclusiva, aperta alla città e capace di attirare nuovi pubblici, nello scenario di un teatro che, per volontà dell’Amministrazione capitolina, sarà oggetto di un importante intervento di ristrutturazione, che aumenterà la capienza e lo renderà più accogliente. Intervenendo alla conferenza stampa di presentazione, come presidente della Commissione Cultura di Roma Capitale, ho confermato lo stanziamento di 1 milione e 500 euro per rendere indipendenti tra loro le due sale del Teatro e creare un nuovo foyer. Ciò garantirà di svolgere due spettacoli contemporaneamente, potenziando l’offerta culturale della struttura.
Apre la stagione il 21 settembre “Il Castello”, un progetto di Giorgio Barberio Corsetti, liberamente ispirato all’omonimo testo di Kafka. Il 27 settembre “Lei dunque capirà” di Claudio Magris per la regia di Antonio Calenda; il 4 ottobre Giorgio Prosperi presenta il dramma storico “Il Re”, mentre il 7 ottobre Silvano Piccardi porta in scena “Donna non rieducabile” di Stefano Massini. Il 24 ottobre debutta un grande classico della letteratura tedesca, “I masnadieri” di Friedrich Schiller, nella nuova lettura di Gabriele Lavia, una produzione del Teatro di Roma. La stagione prosegue il 2 novembre con “Il soffio della camere d’aria” di Giuseppe Manfridi e Attilio Marangon, uno spettacolo del Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli diretto da Roberto Gandini; ed ancora dedicato ai bambini “I musicanti di Brema” e “Hänsel e Gretel” dei fratelli Grimm diretti da Dominique Saner (dal 10 al 13 novembre). “Italianesi” di e con Saverio La Ruina il 28 novembre e “Blackbird” di David Harrower, regia di Lluis Pasqual il 30 novembre. Si continua il 6 dicembre con “Lettera di dio all’umanità” di Franco Arminio, ideato e diretto da Gloria Pomardi; Muri. “Prima e dopo Basaglia” di Renato Sarti il 17 gennaio; “Alcesti mon amour” da Euripide per la regia di Walter Pagliaro, il 24 gennaio. Ed ancora, “Gli innamorati immaginari” di Leonardo Petrillo il 31 gennaio, una produzione del Teatro di Roma; “Scene da un matrimonio” di Ingmar Bergman per la regia di Alessandro D’Alatri il 1° febbraio; “La parte di Bolaño: il quinto cavaliere”, tratto da Roberto Bolaño, testi e regia di Pippo Di Marca, il 14 febbraio. Ed ancora il 16 febbraio “L’origine del mondo. Ritratto di un interno” scritto e diretto da Lucia Calamaro; il 27 febbraio “Attraverso il furore”, di Meister Eckhart per la regia di Massimiliano Civica; il 28 febbraio “Giulio Cesare” di William Shakespeare, diretto da Andrea Baracco; “L’avaro” di Moliére per la regia di Arturo Cirillo il 6 marzo; “Ubu roi” di Alfred Jarry, regia Roberto Latini il 21 marzo; “Incendi” diretto da Renzo Martinelli su testo di Wajti Mouawad, il 28 marzo; “Karenina, prove aperte d’infelicità” di Lev Tolstoj, regia di Giuseppe Bertolucci l’11 aprile. Dal 13 al 15 aprile la compagnia Belarus Free Theatre porta in scena tre lavori: “Being Harold Pinter”; “Generation jeans” e “Zone of silence”. Si continua il 17 aprile con “Sangue sul collo” del gatto di Rainer Werner Fassbinder, regia di Fabrizio Arcuri; il 24 con “Una cena armena”, testo di Paola Ponti, diretto da Danilo Nigrelli; il 2 maggio “The history boys” di Alan Bennett, per la regia di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani; 21 maggio “Three mile Island”, concerto scenico multimediale, da Ignaz Vergeiner, testi e drammaturgia Guido Barbieri. Ed ancora, “Palace of the end” di Judith Thompson, regia di Marco Carniti il 23 maggio; “La palestra” di Giogio Scianna, regia di Veronica Cruciani il 29 maggio; “Il tredicesimo punto” di Sergio Claudio Perroni, regia di Roberto Andò il 5 giugno; “Jakob von Gunten” da Robert Walser, progetto e regia di Lisa Ferlazzo Natoli il 12 giugno. Ed infine, il 19 giugno “Salomé” di Paolo Fallai, regia di Alessandro Berdini, ed il 28 giugno “Sueña quijano”, il progetto nomade e continuum drammaturgico di Carlo Quartucci e Carla Tatò.
Sono particolarmente orgoglioso di due aspetti della nuova stagione che riguardano il rapporto tra il Teatro India e le giovani generazioni. Il primo è la conferma dello spettacolo curato del Laboratorio Teatrale Integrato “Piero Gabrielli”; il secondo è l’inserimento in cartellone dello spettacolo “Gli innamorati immaginari”, frutto del laboratorio diretto da Leonardo Petrillo e che vedrà la partecipazione di 16 giovani attori selezionati in tutta Italia. Lo spettacolo permetterà di valorizzare la Commedia dell’Arte, lo straordinario patrimonio storico, artistico e culturale italiano, riconosciuto nel nostro Paese e all’estero da oltre cinquecento anni. Il progetto è il primo passo verso un Teatro nazionale della Commedia dell’Arte, per conservare e tramandare un patrimonio invidiato in tutto il mondo. Un “tesoro culturale” che l’Amministrazione capitolina ha voluto valorizzare con il ritorno del Carnevale Romano e che ora trova, nel Teatro di Roma, la sua sede naturale per essere tutelato.
Per informazioni http://www.teatrodiroma.net/