L’approvazione in Giunta capitolina della delibera per il trasferimento del Teatro Valle al Campidoglio, con l’affidamento al Teatro di Roma per la gestione 2011/2012, conferma come il Valle non sia mai stato a rischio. Come ribadito più volte dall’assessore Gasperini e dal sottoscritto, il trasferimento era un atto imminente e fortemente voluto dall’Amministrazione capitolina, che fin dalla soppressione dell’Ente Teatrale Italiano ha seguito con attenzione ogni passaggio di questa operazione. Ben vengano le richieste di partecipazione dei lavoratori e degli operatori culturali, ma l’Amministrazione capitolina non può consentire la trasformazione del Teatro in una “tribuna politica permanente”, utilizzata da certi nomi dello spettacolo per incitare alla “rivolta spontanea” e alla “resistenza”. Per questo ritengo l’occupazione del Teatro assolutamente ingiustificata e al di fuori della legalità. Siamo stati i primi a lavorare per garantire il futuro al Valle, assegnandolo per la prossima stagione al Teatro di Roma, in vista del bando pubblico di assegnazione. Per questo non accettiamo lezioni da nessuno, tanto meno da coloro che in passato, in nome di una certa “appartenenza”, hanno volutamente trascurato sprechi di risorse e alimentato gestioni fallimentari.