È dedicata al 60° anniversario dell’Ordinazione sacerdotale del Santo Padre Benedetto XVI la 4° edizione della rievocazione storica de “LA GIRANDOLA DI CASTEL SANT’ANGELO”, in programma per domani, mercoledì 29 giugno 2011 dalle ore 22.00 alle 22.30. Per la prima volta nella storia, lo spettacolo di fuochi d’artificio introdotto nel 1481 per l’esaltazione del pontificato di Sisto IV, riportato alla luce grazie ad un accurato studio storico-filologico del Cav. Giuseppe Passeri del Gruppo IX Invicta, coincide con una festa così importante per il pontefice.
Joseph Ratzinger fu infatti consacrato sacerdote il 29 giugno 1951, nella solennità dei Santi Pietro e Paolo, dall’arcivescovo di Monaco e Frisinga Michael von Faulhaber.
Questa iniziativa rappresenta l’omaggio solenne della Città di Roma al suo Vescovo per i sessant’anni di sacerdozio. Si conferma in questo modo la tradizione storica della Girandola, utilizzata fin dal Quattrocento per celebrare i principali eventi e festività religiose dell’anno.
L’iniziativa speciale, reintrodotta nel 2008 per celebrare i Santi Patroni della Città, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico, Commissione Cultura e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Soprintendenza PSAE per il Polo Museale della città di Roma. Ideazione e realizzazione a cura del Gruppo IX Invicta, con il coordinamento organizzativo di Zètema Progetto Cultura. Relazioni Istituzionali a cura di Ghiga Immagina. Sponsor tecnico Azienda Tessile Romana.
Lungotevere Tor di Nona, Lungotevere Altoviti, Ponte Vittorio Emanuele II, Ponte Principe Amedeo Savoia Aosta, Ponte Umberto I e Via Banco Spirito sono i punti di avvistamento, intorno a Castel Sant’Angelo, consigliati al pubblico per godere al meglio dello spettacolo. Dalle ore 20.30 alle ore 21.00 è prevista l’esibizione della Banda Musicale del Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano, comandata dal Colonnello Giuseppe D’Amico e diretta dal M° Giuseppe Cimini.
Ma cos’era la Girandola? “La Maraviglia del Tempo” nasce a Roma nel 1481 per volontà di Papa Sisto IV e viene da quel momento in poi impiegata per festeggiare eventi solenni e importanti per la città, come la Santa Pasqua, la ricorrenza dei Santi Pietro e Paolo e l’incoronazione del nuovo Papa.
Raccontata nelle pagine di Charles Dickens e nei sonetti di Gioacchino Belli, immortalata nelle stampe di Piranesi e nelle opere dei grandi pittori del passato, “LA GIRANDOLA DI CASTEL SANT’ANGELO” si ritrova già nei racconti dei Maestri delle Celebrazioni Liturgiche dei Papi di un tempo, come ad esempio Paride De Grassis, Fulvio Servanzio e Paolo Mucanzio vissuti tra il 1500 e il 1600. Nel suo trattato “De la Pirotechnia” pubblicato nel 1540, l’artigliere di Papa Paolo III, Vanoccio Biringuccio, descrive così la Girandola: «Al terzo giro tirano molti razzi, i quali sono longhi un palmo che di poi sono andati in alto con una longha coda e che par gli habbino finito, schioppano, e mandan fuori sei o otto razzetti per uno, nella maggiore sommità del castello, dove è l’Angelo attaccato à l’arboro del stendardo, adattato una forma d’una grande stella, che contiene molti razzi».
Oggi, grazie ad un apparato tecnologico sofisticatissimo che si avvale di centraline radio per l’accensione dei fuochi, 18 tecnici ed un progettista sono in grado di far fronte – in assoluta sicurezza per loro e per l’ambiente circostante – ad un lavoro che in passato vedeva il coinvolgimento di oltre 100 uomini, con un notevole risparmio anche sui costi della manodopera che altrimenti sarebbero proibitivi. La realizzazione delle miscele dei fuochi segue i dettami e le indicazioni dei mastri antichi, per garantire l’intensità e la brillantezza dei colori.
Spiegare cosa fosse la Girandola e ciò che rappresentò per oltre trecento anni è complicato, così come sarebbe riduttivo definirlo un semplice fuoco d’artificio, perché la Girandola era un evento che richiamava spettatori da tutta Europa, un appuntamento dove accorrevano stranieri di ogni grado e ceto sociale fino al 1861, quando i capricci del tempo e della memoria hanno poi relegato nel dimenticatoio questo antico momento di festa durante il quale il Castello, e Roma stessa, diventava un palcoscenico per gli spettatori sull’altra riva del Tevere. Secondo la tradizione fu Michelangelo Buonarroti l’ideatore della Girandola nel periodo in cui lavorava su committenza di Papa Giulio II; storicamente accertata è la rielaborazione successiva di Gian Lorenzo Bernini, che ne affinò la scenografia del movimento.
La particolarità della Girandola della edizione 2011 sarà la complessa accelerazione che gli artifizi pirotecnici assumeranno durante la loro rappresentazione che coinvolgerà ben 5 punti strategici di Castel Sant’Angelo. Oltre 400 accelerazioni, 600 “candele romane” e “fontane falistranti” illumineranno l’intero circondario di Castel Sant’Angelo, proiettando indietro nel tempo gli spettatori. L’inizio dello spettacolo è ispirato al miracolo del 29 agosto del 590 d.C., secondo cui Papa San Gregorio Magno vide apparire l’Arcangelo San Michele sopra la mole Adriana, sotto forma di luce accecante e nell’atto di rinfoderare la spada, annunciando la fine della terribile peste che colpiva la città. Visto che la peste cessò il giorno seguente, il pontefice cambiò il nome del mausoleo di Adriano in Castel Sant’Angelo.