Nel condannare con fermezza ogni forma di omofobia e intolleranza, ribadendo la legittimità dell’Europride di svolgersi a Roma, non posso che contestare due aspetti: il primo è la collocazione scelta, visto che Piazza Vittorio Emanuele II rientra tra le piazze tutelate dal Regolamento d’uso delle piazze del Centro Storico in cui è possibile lo svolgimento di manifestazioni non istituzionali per una durata non superiore ai 3 giorni. Sulla base di questa delibera, abbiamo davanti il paradosso che la comunità Lgbt, che manifesta per i propri diritti, sia la prima a violare le regole. Va segnalato inoltre che Piazza Vittorio Emanuele II è al centro di più percorsi basilicali e religiosi, fondamento dell’identità cristiana della Capitale. Il secondo aspetto, che non comprendo e nei confronti del quale rimango stupefatto, è di natura politica. Un conto infatti è che l’Amministrazione garantisca il regolare svolgimento di ogni manifestazione, compreso l’Europride, altra cosa è il sostegno politico all’iniziativa che presuppone la condivisione degli obiettivi prefissati dall’organizzazione. Obiettivi contenuti nel documento politico dell’Europride che, tra le altre cose, difende la genitorialità Lgbt, alludendo anche al diritto di adozione dei bambini. Un punto su cui sono irriducibilmente contrario come lo è, o dovrebbe ancora esserlo, il Pdl che da sempre ha manifestato a favore della famiglia fondata sull’unione di un uomo e di una donna. Mi chiedo dunque se in nome del politicamente corretto sia giusto rinunciare ad uno dei punti identitari del programma elettorale e di governo del centrodestra, sia a livello comunale che regionale. Quel politicamente corretto ormai stucchevole che, per rendere più presentabili alcuni esponenti politici, tratta gli omosessuali come fossero “panda” in via di estinzione, trincerandosi dietro l’ipocrita frase: “anche io ho amici omosessuali”. Pertanto confermo la condanna per ogni gesto di intolleranza ma ribadisco la libertà assoluta di critica nei confronti di una manifestazione che porta avanti istanze non condivisibili dal centrodestra.