Con l’insediamento di nuove imprese nell’area del Campo Boario, l’Altraeconomia mantiene potenziandolo, il suo fine promozionale della cultura e della economia bio-ecocompatibile. Il centro è un incubatore di imprese con fondi del Ministero dello Sviluppo Economico, e le imprese vi sono state insediate per un periodo di tre anni, come prevedeva il bando al quale hanno partecipato ed il contratto che hanno sottoscritto. Questo periodo di incubazione è scaduto nel settembre 2010, è stata data così agli operatori una proroga di sei mesi ed è stato emesso un nuovo bando pubblico aperto a nuove imprese, rivolte a tutte quelle che possono concorrere in questo programma, non solo per una astratta intestazione bio-eco, ma anche per la concreta natura del loro progetto. Un mercato alimentare aperto alla città è già presente nel centro e verrà confermato, questa volta chiamandolo però, a supportare i costi di mantenimento della struttura. Ciò consentirà all’Amministrazione capitolina, di risparmiare oltre 200 mila euro l’anno. L’alzata di scudi da parte del centrosinistra è quindi solo l’espressione della resistenza di quanti hanno inteso l’insediamento non come opportunità ma come appropriazione. Questo bando, rappresenta una grande opportunità per gli operatori del settore e per la promozione della filiera agricola-biologica, oltre a preveder un risparmio all’Amministrazione. Per queste ragioni sono paradossali le polemiche dell’opposizione su questa vicenda, nei confronti di una procedura trasparente e pubblica indetta dal Campidoglio. Non ricordiamo infatti, che i consiglieri del centrosinistra abbiano censurato in egual modo le precedenti amministrazioni comunali, che avevano scelto l’assegnazione diretta come modus operandi.