Con la riduzione del Fus, a rischio 220 mila posti di lavoro. Per questo motivo a partire da oggi ci saranno volantinaggi, inconti pubblici, assemblee e manifestazioni, con il mondo della cultura e dello spettacolo sul piede di guerra per i tagli al settore. Proteste che avranno il culmine venerdì, con la serrata dei teatri, mentre da sabato a lunedì tre giornate nazionali daranno vita a una serie di eventi per sensibilizzare l’opinione pubblica sullo stato di crisi e sui possibili interventi per uscire dall’emergenza. Promotori dell’iniziativa, Federculture, Agis, Fai e le rappresentanze degli enti locali come Anci, Upi e Conferenza delle Regioni. Come presidente della commissione Cultura di Roma Capitale, posso affermare che siamo tutti uniti contro il taglio drastico delle risorse destinate alla cultura. Le politiche culturali sono fondamentali per migliorare la qualità della vita e non devono essere considerate come una voce di bilancio da tagliare in maniera indiscriminata. Sulla gestione delle risorse, Roma Capitale ha dato già il buon esempio credendo fortemente nel principio di sussidiarietà, grazie al quale è stato coinvolto il privato e realizzato circuiti culturali, come nel caso di “Roma Segreta dalla A alla Z”, in grado di valorizzare siti culturali, musei, biblioteche e beni archeologici colpevolmente rimasti nell’ombra. Crediamo che la sussidiarietà, principio costituzionalmente riconosciuto, possa essere una delle soluzioni per sostenere gli operatori del settore -cui va tutta la nostra solidarietà- e rilanciare le nostre istituzioni culturali.