Dai cinque ai sette anni per rifare Tor Bella Monaca, dal momento in cui sarà approvato il piano. Con nuovi criteri urbanistici che prevedono un abitato meno denso, maggiori spazi pubbblici, tanto verde e poli culturali di aggregazione. Il masterplan di cui avevamo parlato giorni addietro, annunciato dal sindaco la scorsa estate, è stato presentato all’Auditorium dell’università di Tor Vergata dal sindaco Alemanno e da Léon Krier, l’architetto che lo ha ideato. Questi i numeri presentati. Tor Bella Monaca ha 28mila abitanti, 2.012.293 metri cubi di volumetria complessiva e 77.7 ettari di aree edificate, che una volta che il programma verrà portato a compimento cambieranno nelle seguenti, ovvero 44mila abitanti, 3.520.000 metri cubi di volumetria e 96.7 ettari di aree edificate. Il piano economico dell’intera operazione è di 1 miliardo e 45 milioni di euro, tutti a carico di privati e dunque a costo zero per l’Amministrazione capitolina, così come a compenso zero lavora a questo progetto l’architetto Krier. Il progetto rappresenta sicuramente una radicale e positiva rottura con il recente passato della città dal punto di vista della trasformazione urbana. Le idee propugnate per anni dalla destra all’opposizione in Campidoglio, diventano finalmente azioni concrete, attraverso un piano di demolizione e ricostruzione che vedrà attraverso un adeguato processo di partecipazione con i cittadini, l’applicazione di un diverso modello di città ispirato all’architettura tradizionale italiana, alla sostenibilità ambientale e alla qualità della vita. Da questo punto di vista il marchio di Lèon Krier rappresenta l’esatta antitesi a quelle archistar che sotto le precedenti amministrazioni, hanno utilizzato la Capitale come una mera palestra per sperimentare i propri progetti, senza considerare in alcuni casi il delicato contesto storico-architettonico di Roma. Siamo convinti che questo modello di rigenerazione urbana possa essere esteso a molti quartieri della città, malamente progettati e ancora peggio gestiti negli anni, come ad esempio il Laurentino 38, dove occorre proseguire con la demolizione dei ponti, o Corviale dove può essere in tempi brevi realizzata un’operazione simile a quella di Tor bella Monaca. Per questo motivo, non esistiamo a definire questo progetto un momento cruciale nel governo della città, compiuto da un’Amministrazione di centrodestra chiamata a questo compito anche per rivoluzionare le politiche urbane e portare servizi e qualità urbanistica fin nei lembi estremi della Capitale.