Sono passati più di 500 anni da quando Michelangelo e Leonardo si fronteggiavano mentre affrescavano le pareti del salone di Palazzo Vecchio a Firenze, con le scene delle battaglie di Anghiari e Cascina. Un accordo siglato dalla Fondazione Casa Buonarroti -il museo su Michelangelo a Firenze- e la Fondazione Cardinale Borromeo -che custodisce il Codice Atlantico e altre opere di Leonardo- riunisce ora i due geni del Rinascimento in una serie di mostre che saranno ospitate a Roma, Milano, Palermo, Napoli e Firenze. La sfida è quella di immaginare un laboratorio di collaborazioni scientifiche tra soggetti pubblici e privati per nuovi progetti di ricerca e per proporre al pubblico le opere di questi grandi maestri. Dopo la mostra “Michelangelo architetto a Roma”, presentata l’anno scorso ai Musei Capitolini di Roma, la Capitale si appresta ad ospitare il prossimo anno l’importante mostra “Michelangelo e Leonardo, gli italiani prima dell’Italia”, evento che contribuirà a rilanciare l’immagine del Rinascimento a Roma. Come presidente della commissione Cultura di Roma Capitale, posso affermare che insieme al ministero dei Beni Culturali stiamo verificando la possibilità di individuare una Casa del Rinascimento sulla quale far circuitare mostre ed eventi. E non a caso proprio il Campidoglio, in vista delle celebrazioni per il 150esimo dell’Unità d’Italia, ha rilanciato il periodo artistico cinquecentesco come fondamento dell’identità italiana.