Il 20 settembre 1870 le truppe del generale Cadorna entrano a Roma attraverso una breccia a Porta Pia. E’ la presa di Roma che comportò l’annessione della città al Regno d’Italia decretando la fine dello Stato Pontificio e l’inizio di una nuova epoca storica tutta protesa verso la modernità. L’anno successivo con la legge del 3 febbraio 1871 la Città Eterna viene proclamata capitale d’Italia, un destino già scritto visto che Cavour aveva esplicitato questo desiderio di far divenire Roma Capitale del nuovo regno d’Italia nel suo discorso al Parlamento italiano già nel 1860. Ora a centoquarant’anni dall’accadimento della breccia, Roma si celebra con tre giorni di festeggiamenti che partiranno dal 18 e troveranno la loro conclusione il 20 settembre. Il programma delle celebrazioni di Roma Capitale é stato presentato dal sindaco Alemanno e vedrà l’alternarsi di feste e momenti istituzionali tra convegni, mostre, concerti, aperture straordinarie di spazi culturali, in un calendario quanto mai ricco. Un fitto programma di eventi che culminerà con la visita ufficiale del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in Campidoglio, per ricevere dalle mani del sindaco la cittadinanza onoraria. Il 19 settembre si prevede anche l’approvazione del primo decreto legislativo per Roma Capitale, uno status speciale attribuito al Comune dalla riforma sul federalismo, che porterà più velocità nelle decisioni. A margine di queste iniziative importanti per la nostra città, voglio infine rispondere alle polemiche del consigliere Foschi sull’ipotesi di delocalizzazione dei ministeri da Roma, che come al solito sono dichiarazioni folcloristiche, tipica rappresentazione di una linea politica basata sull’attacco diretto al sindaco Alemanno. Foschi punta il dito e si prodiga nella solita pantomima antileghista. Come al solito la Lega é brutta e cattiva solo quando é schierata con il centrodestra. Un discorso che però non doveva valere quando D’Alema nel passato, considerava il Carroccio come una costola del centrosinistra.