Ieri ha preso il via l’esame di maturità 2010, che quest’anno ha visto coinvolti mezzo milione di candidati suddivisi per oltre 28mila classi. Tra le prove scritte dei temi, a sorpresa è apparsa la traccia che parlava del dramma delle Foibe, una pagina della nostra storia per troppi anni rimossa e dimenticata, che soltanto in questi ultimi anni è stata riportata all’attenzione degli italiani. Riteniamo un segnale storico l’introduzione di questo argomento, dispiace soltanto che solo lo 0,6 per cento degli studenti l’abbia scelto, a dimostrazione di una troppo lunga obliterazione della memoria storica portata avanti dal circuito chiuso della storiografia di sinistra, che per anni e tutt’ora tranne rare eccezioni, continua ad essere adottata da professori di parte, che non puntano alla formazione di una memoria condivisa nei ragazzi, obiettivo etico e storico da seguire, bensì alla formazione ideologica di studenti che arriveranno all’università ignorando che cosa furono le Foibe, o peggio avendone un’opinione deviata e disinformata. Auspico che il ministro Gelmini insieme al ministro Meloni, che molto hanno fatto per la diffusione e la sensibilizzazione su questo tema, possano avviare dei programmi specifici che coinvolgano anche i media giovanili, ad esempio con videointerviste ai parenti e ai testimoni diretti, che sono ancora migliaia, da portare nelle scuole non solo il 10 febbraio giorno della memoria delle Foibe, ma tutto l’anno con un programma speciale finanziato.