Torna nella Capitale dopo quattordici anni il celebre teatro giapponese Kabuki (Ka: canto, Bu: danza, Ki: tecnica), una delle espressioni artistiche più significative e tradizionali del Giappone, una forma di teatro che coniuga arti visive e musicali che risale a circa 400 anni fa. Sarà il teatro Argentina ad ospitare il 21 e 22 giugno lo spettacolo “Yoshitsune e i mille ciliegi”, un capolavoro all’interno dell’intero Kabuki, che parla di amore filiale, di conflitti tra fratelli e amore per una donna, e che vista la difficoltà verrà tradotto simultaneamente agli spettatori grazie agli auricolari. Del resto il Giappone è quanto mai vicino all’Italia e a Roma in particolare, come dimostrato dal recente viaggio del sindaco Alemanno a Hiroshima e Tokyo, e dal congruo supporto economico di venti milioni di euro di sponsor giapponesi che supporteranno il restauro del Colosseo. Oltre allo spettacolo teatrale ci saranno altri eventi collaterali, come quello all’interno dell’Isola del Cinema chiamato “Un isola del Giappone”. Come presidente della commissione Cultura, ci tengo a sottolineare quanto sia sentito dal Comune di Roma questo gemellaggio Roma-Giappone, che spero sia soltanto l’inizio del recupero delle relazioni tra i due Paesi.