La politica culturale è da sempre al centro dell’attenzione della nuova Giunta Alemanno, che tanto ha fatto dalla sua investitura e tanto altro si ripropone di fare fino alla fine del suo mandato, dopo anni di immobilismo o meglio di clientelismo politico. Fanno quindi sorridere le dichiarazioni di Pino Galeota che incensa l’assessore alla Cultura della Regione Lazio Rodano -che ha deciso di spostare dei fondi per nuovi spazi e ristrutturazioni teatrali- e come di consueto attacca il sindaco Alemanno, colpevole secondo lui di immobilismo perchè troppo preso dai grandi eventi mediatici. In maniera serena vorrei ricordare a Galeota che è sbagliato parlare solo dei grandi eventi che, comunque, una città europea come Roma deve avere. Infatti basta pensare che il Consiglio comunale ha votato all’unanimità due nuovi circuiti culturali, “Roma in scena” e “Roma segreta”, che coinvolgono l’associazionismo di base, dandogli la possibilità con “Roma in scena” di fare cultura, musica e danza nei musei più importanti della città, e con “Roma segreta” quando uscirà il bando, addirittura la co-gestione di alcuni spazi archeologici tra cui il Teatro Marcello e l’Auditorium di Mecenate. In più la Giunta Alemanno ha proceduto a eliminare l’evento maggiore, questo sì effimero, della “Notte Bianca”, per sostituirlo con più notti a tema, tutte di grande successo, a partire dalla “Notte Futurista” fino alla “Notte dei Musei”, evento europeo cui Roma non aveva mai partecipato, per arrivare alla recente “Musei in Musica” che ha permesso ad artisti anche importanti di suonare nei musei della Capitale. Pertanto non solo respingiamo al mittente le accuse, ma invitiamo l’ex presidente della commissione Cultura Galeota, a riflettere sul fatto che durante la Giunta Veltroni mai una commissione consiliare ha avuto la possibilità di portare in Consiglio e fare approvare iniziative culturali di tale livello, perfino finanziate dalla Giunta a dimostrazione della grande partecipazione del Consiglio e della città. Abbiamo comunque avviato la scorsa settimana con il coordinatore de “La città culturale che vogliamo”, un confronto concreto sulla possibilità di riqualificare Corviale, come distretto culturale e sportivo anche in vista delle prossime Olimpiadi.