A conclusione di dieci giorni di eventi, spettacoli e sfilate, ieri sera la Capitale ha salutato Re Carnevale con il concerto di musiche antiche di Angelo Branduardi e con un grande ricevimento all’insegna della beneficenza e solidarietà a sostegno della Caritas italiana per Haiti e per la Cocina Economica, ente benefico che si occupa degli emarginati galiziani. Le storiche sale di rappresentanza dell’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede a piazza di Spagna, hanno infatti accolto sontuose e colorate maschere per il ballo intitolato “Alla corte di Giulio II”, un evento ispirato all’epoca di uno dei pontefici più famosi della storia che regnò sulla Curia romana per dieci intensissimi anni, passato alla storia con il nome di “papa guerriero”. Tra cavalieri, ambasciatori papali e cortigiane, erano presenti esponenti delle istituzioni come il sindaco Alemanno, della diplomazia e del mondo dello spettacolo e della cultura. A chiusura di questa kermesse, come presidente del Comitato Organizzatore del Carnevale , è con un po’ di emozione che confermo il successo senza precedenti di questo Carnevale Romano. Una festa comunitaria che riemerge possente come un fiume sotterraneo rispetto all’oblio in cui era stata relegata. Questo enorme successo dimostra che le tradizioni popolari, ovviamente rilette con il linguaggio della contemporaneità, sono il futuro-antico di Roma. La notizia è quindi che il Carnevale Romano è tornato e non se ne andrà più.